14/04/15

Come scrivere una quarta di copertina efficace e funzionale

Quando compriamo un libro la quarta di copertina è, dopo il titolo ovviamente, la prima cosa che guardiamo e che ci induce a comprare o meno quel libro. La sua funzione, dunque, è importantissima sia per l'editore che per il libraio che per l'autore. Ma cos'è esattamente la quarta di copertina, e soprattutto come si fa a scriverla?

Cos'è la quarta di copertina

Tecnicamente, la quarta di copertina è così chiamata per la sua posizione sull'ultima facciata esterna del libro, poiché la copertina vera e propria viene considerata la prima facciata, il suo retro è la seconda di copertina e così via. Generalmente, oggigiorno, viene utilizzata per la promozione del libro con citazioni tratte dalle sue pagine, note sull'autore e, quasi sempre, la trama.

Caratteristiche della quarta di copertina

Il suo primo obiettivo, come accennato, è quello di convincere. Si tratta infatti di una scrittura di servizio, più che di narrativa, in cui chi scrive deve nascondersi e immaginare il destinatario, che può essere il lettore, il libraio, l'editore stesso, e rivolgendosi a lui permettergli di riconoscersi in essa. In poche parole, una quarta di copertina deve essere:
  • concisa
  • efficace
  • d'impatto
Insomma, chi scrive deve essere un po' un copywriter editoriale.

Linguaggio della quarta di copertina

Il linguaggio deve rispecchiare un punto di equilibrio, poiché oltre a rivolgersi a persone diverse deve anche incuriosire e svelare, ma senza spegnere l'attenzione. Bisogna trasmettere la propria convinzione, spiegare al lettore per quale motivo dovrebbe comprare e leggere quel libro, come se glielo consigliassimo noi personalmente. Perciò è meglio usare un linguaggio chiaro e diretto, che colpisca l'immaginazione ma sia al tempo stesso semplice e non banale.

A questo proposito ci sono poi diverse "scuole di pensiero": chi si rifà alle celebri quarte di copertina di Calvino, chi invece pensa sia necessario ormai "abbassare il livello" perché risulti più comprensibile e accessibile a tutti. Di sicuro un linguaggio eccessivamente ricercato non è più auspicabile, abituati come siamo alla fretta, alla velocità, al massiccio bombardamento di stimoli e di offerte. Al tempo stesso, però, bisogna anche stare attenti a non svilire il prodotto libro, che è pur sempre un prodotto culturale, cosa che non andrebbe mai dimenticata.

Come si scrive la quarta di copertina

Dando probabilmente una grossa delusione a chi non fa parte degli "addetti ai lavori", chi scrive la quarta di copertina al 98% non ha letto il libro, in particolare se si tratta di riedizioni.

Il redattore che si occuperà di farlo, leggerà qui e là alla ricerca di frasi folgoranti, parole, pezzi che possano da un lato riassumere la trama e dall'altro colpire con enfasi il lettore. Dovrà capire l'essenza dell'opera, capire a chi è diretto e, appunto, farsi trasparente. Sembra facile, ma rendersi invisibili è la cosa forse più difficile di questo mestiere, che un po' di "tuo", in fondo, lo richiede sempre.

Esempio di quarta di copertina efficace

Il libro che porto come esempio è Volevo essere una gatta morta di Chiara Moscardelli, ediz. Einaudi. Leggendo la quarta di copertina, incentrata completamente sulla tipologia di donna che è la gatta morta e sull'osservazione da parte della protagonista della "gatta morta" come causa di tutti i mali della sua esistenza, mi aspettavo un libro - divertente, comico, pseudo romantico - che trattasse appunto delle disavventure tra la protagonista e le gatte morte incrociate nella sua vita. Cosa che invece non è stata, perché le gatte morte, con quel romanzo, c'entrano poco, pochissimo.

Le disavventure ci sono, certo, comiche o meno è questione poi di gusti, ma il punto è che c'è forse una sola pagina in tutto il romanzo in cui si parla delle gatte morte, in maniera comunque astratta perché non vengono descritti episodi vissuti ma solo una vaga presa di coscienza. E quella è l'unica pagina da cui poteva essere tratta una quarta di copertina che intrigasse, incuriosisse e inducesse il pubblico femminile (a cui era rivolto il libro) a comprare il romanzo della Moscardelli.

Il libro è un prodotto culturale commerciale, quindi il fine è la vendita: una quarta del genere a me è parsa sleale nei miei confronti di lettrice, perché ha vanificato un'aspettativa, però dal punto di vista della casa editrice si è rivelata al contrario vincente

Di sicuro, mi ha colpita la strategia del redattore che è andato a scovare proprio l'unica parte davvero efficace del libro. E questo è in sostanza ciò che andrebbe sempre fatto per una buona quarta di copertina, seppure evitando, a mio parere, di "barare".
 

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