1) Il redattore fanatico
Si sente un po' come Indiana Jones alla ricerca del sacro Graal editoriale, uno Scelto-da-DDio per l'immane capacità di usare rossi segni incomprensibili con cui portare avanti la sua lotta quotidiana contro i refusi del Male, che non esita a sterminare a colpi di penna (rossa). Vecchio anche quando è giovane, sogna di rilasciare interviste sul proprio lavoro, ma purtroppo nessuno lo caga. Così passa il suo tempo a promuovere su ogni social esistente al mondo (e non) gli autori che "scopre" come un novello Pippobbaudo. E' talvolta possibile rintracciarlo nei sotterranei di qualche lugubre Casa Editrice sconsacrata.
2) Il redattore hipster
Il redattore hipster a Milano si aggira rigorosamente tra l'Isola e le Colonne di San Lorenzo, rigorosamente con aria indolente e bardato di occhiali dall'enorme montatura nera anche se ci vede benissimo. Fa finta di essere sempre sul pezzo e di conoscere alla perfezione ogni singolo argomento/autore/libro, ormai legge solo su e-reader perché l'e-book è "il futuro dell'editoria" e chi si ostina a preferire il cartaceo è "troppo indietro". Frequenta qualsiasi evento gli passi a tiro, perché i contatti "sono tutto", e tempo cinque minuti posta su Instagram le foto di quello che sta mangiando. E' al momento parcheggiato in editoria, area poco creativa, quindi sa che il suo futuro lo attende al varco nella grande Rete come web qualcosa.
3) Il redattore in pigiama
Freelance per scelta o per vendetta karmica, il suo habitat è la casa, che usa sia per vivere (quando non lavora) che per lavorare (quando non vive). Per questo motivo gira tutto il giorno in ciabatte e vestaglia, così non perde tempo a cambiarsi, dato che è perennemente indietro sul libro da 400 pagine scritto male dell'autore qualunque di turno da consegnare nei tre giorni magnanimamente concessi dalla CE. Infatti, essendo sempre a casa, ogni tanto deve anche fare qualche lavatrice, dare una spazzata, stendere i panni, cucinare, spulciare il gatto, annaffiare le piante, fare la spesa (così finalmente esce), pulire il bagno, sbattere i tappeti, intrecciarsi i peli delle ascelle. Ciò che lo consola è il fatto di potersi prendere le vacanze estive quandocacchioglipare, ciò che lo sconsola è che non è detto che lo paghino per quella data.
4) Il redattore horror
Conosce non solo tutte le ultime uscite in libreria, ma anche le prime e le seconde, comprendenti naturalmente tutti i classici d'autore italiani, americani, russi e liechtensteiniani. Vive per citare Calvino come se l'avesse personalmente conosciuto, e state sicuri che ogni cosa che dirà vi farà sempre sentire 'nammerda. E' il classico esempio che non si vorrebbe mai avere per collega, se tenete a mantenere nell'immaginario collettivo una parvenza di professionale cultura, anche perché sa davvero riconoscere l'Helvetica dal Verdana. Il suo autore preferito, naturalmente, è Joyce. Anche se non ammetterà mai di averne letto solo cinque pagine.
5) Il redattore in via d'estinzione
Bizzarramente, lavora ancora nella redazione di una CE. Lo puoi riconoscere per strada grazie all'aspetto emaciato e agli occhi a panda, non si sa se per i ritmi sempre più serrati che è costretto a seguire nella pubblicazione di un libro o se per i libri che è costretto a pubblicare, se per gli incontri ravvicinati con le varie Crudelia de Mon che popolano le CE o le corse al cardiopalma per aggiudicarsi l'ultimo contratto a progetto in palio. Sa che presto gli verrà dedicato un libro per bambini dal titolo Scopri i dinosauri e le redazioni editoriali, e probabilmente anche il WWF prenderà in considerazione di sostituire il panda col redattore di CE. E' tanto tenero, e gli occhi si somigliano pure...
E tu che redattore sei? ;)
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