Amo il mio lavoro. Non c'è altro da aggiungere. Di fronte a tutte le difficoltà, la crisi del settore, la mortificazione del lavoratore, la poca considerazione che viene concessa ai precari dell'editoria, e fra loro chi se la passa peggio sono i collaboratori esterni a ritenuta d'acconto o a partita iva, la domanda sorge spontanea: perché non fuggire e darsi a più fruttuosi lidi?
Libri, scrittura, lavoro. Il mondo editoriale (e web) visto con gli occhi di chi fa quello che le piace, e si chiede come sfangarla anche questo mese.
26/02/14
23/02/14
Chi è il redattore editoriale? Cinque (semiserie) tipologie
Come ogni buona categoria che si rispetti, anche il redattore editoriale può essere declinato in varie versioni più o meno sommerse. E dato che non vogliamo proprio farci mancare niente, proviamo a elencarne qualcuna e a scoprire quali strane figure si aggiranto all'interno - e all'esterno - delle case editrici italiane. Craaa craaa craaa
20/02/14
La casa del sonno di Jonathan Coe
Ammetto che la mattina sono un tantino pigra, ecco, diciamo pure un bradipo – di quelli che appena alzati, e anche fino a un paio di ore dopo, hanno l’occhietto un po’ appannato se qualcuno gli parla e soprattutto osa costringerli a parlare. Tuttavia non è questo il motivo che mi ha spinta, un pomeriggio come tanti altri in biblioteca, a scegliere proprio La casa del sonno tra i molti titoli disponibili di Jonathan Coe. Cioè, può darsi che forse (e sottolineo il forse) ne sia stata attirata per un moto del tutto inconscio, ma la versione ufficiale è che mi ha incuriosito la trama.
19/02/14
La retribuzione dei web content writer: sogno o irrealtà?
Io amo scrivere. L'ho sempre amato, sin da quando ero bambina. Amavo inventare storie, perdermi nelle centomila vite che solo in questo modo avrei potuto vivere, in tempi e luoghi lontanissimi dalla mia realtà. Era una gioia che forse non ho mai provato in nessun altro modo. Sognavo di fare la scrittrice, poi crescendo sono scesa dalla nuvoletta in cui mi rotolavo beata e ho pensato di trovare un lavoro che mi permettesse comunque di scrivere per vivere. Solo che, nello scendere, qualcosa deve essere andato storto... forse ho accidentalmente inciampato, non so, fatto sta che anziché atterrare dolcemente sulla Terra, mi ci sono un attimino schiantata.
18/02/14
I libri e la semplificazione dei sogni
C'è una massima che negli ultimi anni è rimbalzata come un mantra in praticamente tutti gli ambiti esistenti, da quello ambientalista a quello letterario: meno è meglio. Non so se sia nato prima in ecologia o in letteratura, sarebbe un po' come chiedersi se sia nato prima l'uovo o la gallina, fatto sta che da tempo si sente dire che per raggiungere i lettori "meno è meglio", e che per vivere con ritmi più umani l'unica soluzione sia la "decrescita", oltretutto felice.
17/02/14
Stage, stay hungry stay foolish
Avrei dovuto capirlo già da allora. Da quell'infimo stage al termine dell'università, sì, avrei dovuto capire già da allora che fine avrei fatto. Invece no, imperterrita mi sono anche impegnata per averlo, in una piccola casa editrice pisana che pubblicava di tutto un po', dai libri per bambini e ragazzi alla narrativa alla saggistica ai testi dedicati alla storia e alle tradizioni della città. Bello, direte voi. Bello, dico io, peccato che di tutto ciò non abbia visto assolutamente nulla.
16/02/14
Perché un blog sui redattori precari
Ecco, appunto... perché? Voglio dire, ce n'era forse bisogno? Non lo so. Qualche altro sito/blog esiste già, allora perché aggiungerne un altro? Forse perché sono IO ad averne bisogno. Di sentirmi parte di qualcosa, di condividere non solo un'esperienza in divenire ma anche di sentirmi meno isolata in un mondo che se ti costringe a lavorare tra le mura di casa tua (che, per carità, a me piace molto più di un ufficio per questioni di "libero" impiego di tempi e spazi) ti condanna in un certo senso all'ignoranza di ciò che ti circonda, e parlo non solo di opportunità ma anche di diritti e di coesione sociale.
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